Sedeva immobile
sotto le bacche del roseto d’inverno,
amici usignoli
intessevano trame
su pentagrammi di luce cremisi.
Bacche come baci coagulati,
come lacrime indurite
dallo schiaffo del maestrale.
Sedeva la fata dei boschi
all’ombra del castagneto,
negli occhi celava l’incanto
di una fioritura in agguato
di Annysea